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Pubblicato sabato 25 aprile 2020

25 Aprile

Mattarella: "Valori della resistenza sono base della nostra storia"

La scelta della data del 25 aprile come "festa della Liberazione" fu fatta poco meno di un anno dopo, il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l'ultimo del Regno d'Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale".


La festa della Liberazione, o semplicemente 25 aprile, è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno.

È un giorno fondamentale per la storia d'Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate, dall'Esercito Cobelligerante Italiano ed anche dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondialea partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.

 

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertàdi attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi[2], assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti[3], incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.

«Arrendersi o perire!» fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.

Entro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a vent'anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifascisteall'esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Casertafirmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la fine del ventennio fascista.

 


25 aprile 2020

​Mattarella: "Valori della resistenza sono base della nostra storia"

"Fare memoria della resistenza, della lotta di liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all'oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al tricolore".Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebra, senza i tradizionali festeggiamenti, un 25 aprile d'eccezione a causa della pandemia, affida a un messaggio scritto le sue riflessioni e chiede a tutto il Paese di attingere a energie e valori comuni per superare la "dura prova" di queste settimane.   Il presidente della Repubblica si è recato da solo, indossando la mascherina di protezione, all'Altare della Patria. In cima alla scalinata ha trovato due corazzieri con la mascherina, che hanno portato una corona al sacello del milite ignoto. Un trombettiere dei carabinieri ha suonato il silenzio. Non c'erano le autorità, civili e militari. Il Capo dello Stato era accompagnato da una scorta ridotta al minimo, che non è salita con lui all'Altare della Patria ed è rimasta ai piedi del monumento. "25 aprile data fondatrice della nostra esperienza democratica" Mattarella ribadisce l'importanza di ricordare il 25 aprile, una ricorrenza che non si può archiviare o sostituire, come è stato chiesto anche quest'anno da alcuni, perché la Liberazione è la "data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione". E anzi, proprio dalla sconfitta del nazifascismo e dell' "idea di sopraffazione di un popolo contro l'altro", nacque quella "cooperazione nella libertà e nella pace" che pochi anni dopo fece nascere la Comunità europea. Dunque il 25 aprile come festa di tutto il popolo italiano, perché ricordare la Resistenza e la lotta di Liberazione "significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore".    Continua Mattarella: "Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l'Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista".  "Unità del popolo italiano chiave di volta per ripartire dopo epidemia" Il capo dello Stato, a proposito dell'epidemia che ha colpito il Paese ricorda "l'unità del popolo italiano, che nulla ì mai riuscita a incrinare" e la definisce "la chiave di volta per ripartire dopo l'epidemia del coronavirus, come lo fu dopo la Seconda guerra mondiale. A questa "impresa siamo chiamati tutti". Annullata la cerimonia con le associazioni combattentistiche e partigiane così come quella in uno dei luoghi della memoria, superate ormai le polemiche sulla presenza pubblica dei rappresentanti dell'Anpi, il Capo dello Stato fa presente che il virus ci costringe a celebrare la Festa della Liberazione "nelle nostre case" e affida a un messaggio scritto le sue riflessioni.   "Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando" scrive. "Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite - fa notare il presidente della Repubblica -. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacita' di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore". In questi giorni di quarantena per l'intera nazione, Mattarella ricorda le vittime del coronavirus, i loro familiari e ringrazia tutti coloro che in prima linea hanno combattuto l'epidemia o lavorando hanno permesso che il Paese andasse avanti, con "uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese". "Ue nata da idea cooperazione in pace e libertà" Il capo dello Stato a proposito poi dell'Unione Europea ricorda: "La Comunità europea è nata dall'idea di cooperazione dopo le tragedie della Seconda guerra mondiale. Nella primavera del 1945 l'Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci - afferma il presidente della Repubblica - L'idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l'altro, all'origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertaà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea".

 

 

- Norberto Bobbio -

Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola.
Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all'uomo sia dato provare: "il miracolo della libertà"

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